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martedì 7 ottobre 2014

UNA SOLUZIONE REALE @NicolaMorra63

Gli italiani hanno chiesto e chiedono più lavoro, più occupazione; #Renzi ha risposto con più licenziamenti e, non contento, con più facilità a licenziare.

Questo grazie all'abolizione dell'articolo 18 e all'intera riforma del lavoro che egli impone attraverso, voilà, l'ennesimo ricorso alla fiducia.

Con il gioco delle tre carte vuole far passare come un bonus, come soldi in più, ciò che è un anticipo di ciò che già spetta ai lavoratori: il TFR (la liquidazione). Stamattina poi ai sindacati ha riproposto per l'ennesima volta il suo bonus inutile, gli 80 euro in busta paga, dicendo che dal 2015 saranno strutturali (dimenticandosi che questo impegno lo aveva già preso, assicurando altresì che gli 80 euro sarebbero stati corrisposti anche a pensionati e partite IVA.....Pinocchio era più sincero!).

Mettiamo da parte il fatto che quelli del TFR non sono "altri 100 euro", ma sono soldi già del lavoratore e che gli 80 euro, come dimostrano i dati, sono serviti solo in campagna elettorale, poichè non hanno sortito effetto alcuno sui consumi interni. 

Pur fingendo che sia come asserisce lui, è lo stesso Renzi a rivelare il paradosso dei suoi provvedimenti, dicendo: "Significa che, PER UNO CHE GUADAGNA 1.300 EURO, un altro centinaio di euro al mese che uniti agli 80 euro inizia a fare una bella dote”.

Lasciando stare l'anacoluto, non è chi già guadagna 1300 euro al mese ad aver più bisogno d'aiuto, ma chi non lavora! 
Non è togliendo sicurezza o facendo il gioco delle tre carte che aiuti le famiglie, ma con un reddito minimo garantito che restituisca dignità soprattutto ai più deboli che si stanno avvicinando pericolosamente alla disperazione.

Il "Reddito di Cittadinanza" proposto dal M5S è un sostegno importante a chi non lavora non per sua scelta, ma perché si sta formando attraverso attività di studio o, avendo cercato e cercando occupazione, non trova alcunché.

La proposta del "Reddito di Cittadinanza" è la soluzione reale perché non incentiva i parassiti (al contrario: se rifiuti le tre proposte di lavoro che lo stato si impegna a garantirti, perdi il diritto a questo reddito) e non fa assaporare il dramma della disperazione a chi è lasciato solo:

80 O 100 EURO A CHI GIA' LAVORA NON CAMBIANO LA VITA, 
MA 600 EURO A CHI NON HA LAVORO SI'! +Nicola Morra