I punti qualificanti della nostra proposta per l’abolizione del finanziamento ai partiti.
Siamo ancora indietro con le votazioni e nei prossimi giorni avremo maggiori dettagli sull’accordo che riusciranno (?) a trovare Pdl, Pdmenoelle e Scelta Civica. Ma i particolari già cominciano ad emergere. Ovviamente l’accordo tanto sudato, dopo giorni di rinvii e di scontri all’arma bianca, è l’ennesima presa in giro per i cittadini. Il tetto per un finanziamento privato sarebbe stato infatti fissato a 300mila euro. Capite bene che questo apre le porte a lobby e ad altre amenità, per non dire che, tramite il contributo di qualche decina di industriali è possibile tenere in piedi un partito. Basta fare una ventina di favori ben assortiti.
C’è poi un altro punto su cui naturalmente i partiti dell’inciucio cercano di farci la festa attraverso una vera e propria dittatura della maggioranza. E’ il tentativo di trasformare il Movimento 5 stelle in un partito, escludendolo se no dalla possibilità di autofinanziarsi.
Vorrei invece in questa sede ricordare, attraverso i punti esposti da Danilo Toninelli in Aula, quali sono i punti qualificanti la nostra proposta.
- Abolizione totale e immediata del finanziamento pubblico ai partiti e del cofinanziamento;
- Limiti massimi di spesa molto ridotti per le campagne elettorali;
- Erogazioni liberali da parte di persone fisiche e giuridiche col tetto massimo di € 5.000 annui e detrazione del 19%;
- Controllo costante e reale dell’operato contabile dei partiti;
- Sanzioni puntuali sia per i partiti che per le società di revisione dei bilanci dei partiti che commettono illeciti;
Sul finanziamento pubblico ai partiti il Governo fa spot elettorali e ha realizzato un provvedimento che risulta anche peggiore della disciplina vigente. Questo perché è nato male – da un disegno di legge scritto frettolosamente – e portato avanti fra rinvii, sospensioni e liti che hanno coinvolto Pd e Pdl. E non si tratta di semplici tensioni dentro la maggioranza, perché tocca il livello qualitativo della democrazia rappresentativa: la disciplina e il finanziamento dei partiti.
In questo contesto di disastro doloso, il M5S ha cercato di portare un po’ di chiarezza, non solo attraverso una propria proposta di legge abbinata a quella del Governo, ma anche presentando un testo alternativo. Una proposta riassumibile in tre parole: LIMITI, CONTROLLI E SANZIONI.
Molto meglio, no?
Buona serata a tutti voi