Tra i balletti della politica il Paese crolla.
Il balletto dell’Imu prosegue silente. Sembra arrestarsi ed invece lento, a balzi continua. Il Pd alla fine ha fatto retromarcia, ritirando gli emendamenti che , con effetto retroattivo, avrebbero riportato sotto la tagliola dell’imposta gli appartamenti con rendita catastale superiore a 750 euro.
Un decreto del governo ha abolito la prima rata del 2013 e ha rimandato la seconda. Per il 2014 verrà sostituita dalla service tax, ancora da decifrare. Sappiamo che in Italia la ricerca della proprietà è il principale fattore per cui la propensione al risparmio delle famiglie è molto più elevata della media degli altri paesi europei e quindi concorre di più alla sostenibilità del debito statale.
Imporre tasse elevate sulla prima casa rende meno conveniente l’acquisto e riduce la propensione al risparmio deprimendo il mercato immobiliare di per sé già statico.
E intanto da qui a Dicembre servono 5 miliardi tra manovra di rientro del decifit, Cig, missioni all’estero e seconda rata Imu che da sola vale 2,3 miliardi. Per fortuna ieri In Commissione Bilancio e Finanze è passato un nostro emendamento che favorirà chi tra famiglie e imprese fa più raccolta differenziata.
Ma la situazione non è tranquilla. Il m5s vuole sapere.
Il governo riuscirà a trovare le risorse per evitare il pagamento a dicembre della seconda rata dell’imposta immobiliare?
Il governo riuscirà a mantenere invariata la pressione fiscale con l’introduzione delle nuove tasse comunali?
Tra un po’ il governo dovrà predisporre la legge di stabilità, sono previste riduzioni fiscali?
Ogni giorno che passa, le domande aumentano. Noi le poniamo. Le porremo e le pubblicheremo. Ogni giorno che passa scopriamo che ci sono nuove tasse. Aumento dell’Iva, accise sulla benzina, tasse di stanziamento sulle barche, Tobin tax. Ma il gettito che stanno portando è inferiore a quello previsto.
Il portafoglio delle famiglie italiane è sempre più leggero. Tante brutte notizie e poche ripresa.
Oggi l’Istat manda un allarme: in sei mesi il potere d’acquisto è sceso dell’1,7%. La pressione fiscale vola al 43%. Nei palazzi romani i partiti delle grandi intese pensano a regalarsi favori. Non si può tacere su tutto questo.
Noi non lo faremo. I cittadini hanno urgenza di risposte. Presto.