In questi giorni mi sento così.
In stand by.
Work in progress!!
Non posso fare a meno di fermarmi un attimo dopo questi otto mesi e guardarmi indietro e vedere chi ero, dove sto andando, come e cosa intorno a me sta cambiando.
Alcune certezze ci sono tipo che la mia vecchia vita, che anche mi piaceva, è andata in frantumi.
Lavoro, affetti, luoghi, ritmi.
Tutto a quel paese e per quanto tiri di qua e di la le cose scivolano via come seta fra le dita.
Ho quasi 40 anni e non sono venuta a Roma per divertirmi e quella pacca sulla spalla che ti danno i conoscenti come per dirti eh eh eh ora sei Onorevole che figata, lo devo proprio dire, quella pacca mi fa imbestialire.
Mi trovo catapultata in un NON luogo dove le incertezze sono molte di più di prima.
Dieci anni di lavoro, di studio, di sacrifici, spazzati via.
Per un sogno, un’ideale, o molto più facilmente per semplice coerenza.
Perché la mia strada, quella biologica, quella parentale, quella intuitiva, quella emotiva, quella spirituale, mi hanno portato fin quì.
Ed è forse una conquista, ma come tutte le conquiste ha un prezzo da pagare.
Non sono stoica e non sono cinica.
Sono una donna ed ho tutte le sante paure, insicurezze e dubbi che sarebbe opportuno celare, nascondere, annebbiare.
Ma in fondo se un piccolo esempio e stimolo dobbiamo essere forse possiamo percorrere anche questa strada, quella del guardarsi e svelarsi per come si è.
Sembrano strane questi riflessioni vero?
In fondo cosa fai?
Sei in parlamento, cosa c’è di eccezionale?
Be per me c’è molto.
Ricordate Dorian Gray quando vide il quadro con il reale cambiamento che il suo ritratto aveva subito dopo anni e anni di vita immonda?
Ecco qui è lo stesso. Vedi il vero volto di persone con le tue stesse sembianze.
Vedi il vero volto di ciò che non hai mai sperimentato fisicamente su di te.
Il cinismo, l’avidità di potere e di denaro, la spietatezza, il tradimento.
Se non ci sbatti contro lo senti addosso come un liquido vischioso e appiccicoso che sembra soffocarti.
Non puoi credere e non riesci a credere che quelle persone con un solo gesto potrebbe ridare speranza a milioni di persone, trattare bene il paese dove sei nato, alleviare le sofferenze e, nonostante tutto, non lo fanno.
Non ci credi.
Ma forse siamo ingenui o io forse sono ingenua.
Ingenua se non avevo mai pensato che i volti della cattiveria e della ferocia umana hanno limiti.Pensiamo ai Los Zetas che forse in pochi conoscono. Uno dei cartelli della droga più spietati che esista, addestrati, armati, evoluti tecnologicamente,avidi,sanguinari.
Eppure ora mentre scrivo la similitudine la vedo.
Tra i Los Zetas e i megabanchieri che gestiscono le fila del mondo e quindi dei mercati finanziari e quindi della politica e quindi della nostra vita.
Da una parte la ferocia con cui agiscono è allo stesso modo intensa e implacabile e soprattutto priva di limiti, priva di controllo, di reali antagonisti.
Dall’altra parte la consapevolezza e conoscenza che i cittadini hanno di come questi soggetti agiscano, con l’aiuto di quali altri soggetti, in che ambiti, in che settori geografici, in che transazioni commerciali, è praticamente nulla.
Zero, zero, zero per dirla alla "Saviano"(non me ne voglia!!).
Eppure noi ogni giorno, ogni secondo ed in ogni nostra espressione vitale e sociale da questi soggetti siamo influenzati in milioni di modi che non potremmo mai sospettare.
Se penso che la conoscenza e la consapevolezza di questo come di altri processi possano essere una soluzione?
Non lo so davvero.
Ma sono certa che la superficialità, in politica e quindi nella vita, è un nemico acerrimo.
Come certo è che la scelta di “stare in politica, del fare politica e dell’essere politica”, non sia più derogabile.
Quel “I care” che Don Milani scrisse sulla porta di legno di una scuola per pastori analfabeti, dovremmo scrivercela tutti nel muro di fronte il nostro letto.
Senza questo, questo impegno, presa di coscienza, assunzione di propria parte di resposansiblità, possiamo tranquillamente continuare a “produrre-consumare” senza aver la pretesa e probabilmente senza neanche meritare di uscir via dall’ingranaggio.
p.s.Vi lascio questo video girato ad Augusta qualche settimana fa in occasione dell'incontro MI INQUINI NON MI CURI CHE che parla proprio di un luogo meraviglioso distrutto e inquinato con alto tasso di tumori e dulcis in fundo commissariato per infiltrazione mafiosa con soli 62 milioni di euro di debito. L'ho messo perché parlo dell'impegno personale di ciascuno di noi.