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lunedì 14 ottobre 2013

Incontro con i COCER: Discussione sulla L. 244/2012 e i suoi effetti

Incontro con i COCER: Discussione sulla L. 244/2012 e i suoi effetti



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Giovedì 3 ottobre presso il gruppo parlamentare del M5S si è tenuto un primo incontro di confronto tra i nostri parlamentari della Commissione difesa e la rappresentanza militare del COCER Interforze.


Ci duole, in premessa, aver verificato che il nostro invito mandato ai presidenti dei COCER delle varie forze armate per essere esteso a tutti i componenti degli organismi da loro presieduti, nel caso del COCER esercito non sia avvenuto. Se a questo sommiamo il fatto che gira in rete una delirante ricostruzione del nostro incontro fatta proprio da chi ha omesso di estendere l'invito ai suoi colleghi allora acquisisce una certa utilità questa nostra nota.
Il gruppo M5S ha aperto da tempo un confronto con tutti i soggetti disponibili sugli effetti della Legge 244/2012 nel piano di ristrutturazione della difesa e sulla necessità di aggiornare gli strumenti della rappresentanza militare o di consentire ai militari stessi la possibilità di organizzarsi in sindacato. Gli effetti sul personale dei decreti emessi dal Ministro Mauro sono pesanti. Parlano di un ridimensionamento della funzione difesa dagli attuali 190 mila militari a 150 mila, ad una riduzione molto pesante inoltre del personale civile della difesa. I risparmi di questa operazione di taglio, secondo il governo, dovrebbero andare non al risanamento del deficit del bilancio dello Stato o, come proponiamo noi, al sostegno a scuola, sanità, ambiente e ricerca, ma rimanere nella disponibilità della difesa. L'idea del governo è avere meno uomini in servizio e più armi di nuova generazione a disposizione.

Il M5S ha messo in evidenza l'eccessivo squilibrio che esiste attualmente nelle nostre Forze Armate tra il numero dei comandanti e il numero dei comandati. In particolare ritiene spropositato il numero degli alti ufficiali, generali ma non solo, che attualmente rappresentano "il gruppo dirigente" della nostra Difesa. Per questo non neghiamo la necessità di un riequilibrio e di una riforma delle nostre Forze Armate e di un maggior vincolo ai principi costituzionali del ripudio della guerra e del sacro dovere di difendere la Patria. Ma questo riequilibrio non esiste nella proposta del governo ma si tratta solo di tagli lineari al personale senza dare alcuna soluzione alla stortura del sistema militare italiano.

Per questo eravamo e siamo interessati a sentire i rappresentanti del COCER, tutti i rappresentanti del COCER nessuno escluso, sapendo bene che l'attuale inquadramento gerarchico della Rappresentanza né ha storicamente rappresentato un limite e che, troppo spesso, si è impedito il libero esercizio del mandato attraverso richiami disciplinari e gerarchici. Pensiamo che le sollecitazioni che ci sono venute dall'incontro - in particolar modo la preoccupazione per il destino umano e lavorativo di 40 mila persone - siano legittime e da prendere in assoluta considerazione. Abbiamo per questo deciso di proseguire il confronto con incontri specifici con i COCER delle singole Armi ma anche con le diverse sue componenti gerarchiche, non sfuggendoci il fatto che esistono problematiche differenti tra chi è volontario a lunga ferma, sottufficiale e via dicendo. Noi siamo abituati ad ascoltare i nostri interlocutori. Forse questa dote dell'ascolto non è diffusa nel mondo politico italiano che preferisce agire senza coinvolgere i cittadini (ed i militari per noi sono cittadini in uniforme). Chi mette in rete comunicati con ricostruzioni prive di fondamento evidentemente non ha l'attitudine al confronto e pretende che tutti gli altri suoi colleghi militari presenti all'incontro - e che ci hanno ringraziato per la disponibilità dimostrata- si allineino al suo verbo (unico ed intangibile). Il Parlamento non è una caserma: per noi la parola di un soldato semplice vale quella di un generale. Non ci faremo condizionare nel nostro lavoro da elementi che hanno un solo obiettivo: servire in modo sciocco ed irragionevole solo e soltanto gli Stati Maggiori.