Come aveva annunciato al momento della sua nomina al vertice della
Vigilanza Rai, Roberto Fico (deputato del Movimento 5 Stelle eletto in
Campania) intende perseguire l'obiettivo della “Rai – casa di vetro”, in
particolare per quel che riguarda la trasparenza nei bilanci e nella
gestione delle risorse. Così, da tempo chiede all'attuale
amministrazione di Viale Mazzini che vengano resi noti i nomi delle
società che negli ultimi anni hanno maggiormente “fatto affari” con la
Rai, in modo da renderli pubblici e da intervenire successivamente.
Oggi, nell'audizione in Commissione, un primo passo in avanti, con la
direttrice di Rai Fiction che avrebbe comunicato i nomi di tre società
che negli ultimi anni sono diventate “fornitori d'eccellenza” della Rai.
A raccontarlo lo stesso Roberto Fico in una nota pubblicata sulla sua pagina facebook:
Cade il primo velo sulle cosiddette “Happy Five”, le 5 società di
produzione che, negli ultimi 5 anni, avrebbero lavorato con la Rai più
di altre aziende del settore.
Oggi in Commissione di Vigilanza
Rai abbiamo ottenuto i primi 3 nomi in occasione dell’audizione di
Eleonora Andreatta. La Direttrice di Rai Fiction ha fatto espressamente
riferimento a tre società diventate negli ultimi “fornitori
d’eccellenza” della Rai, e destinatarie di un’importante fetta del
budget annuale dedicato alla produzione di fiction, che quest’anno ruota
intorno a 194 milioni di euro.
I nomi. Si tratta della Lux
Vide, fondata da Ettore Bernabei, ex Direttore Generale della Rai, e ora
presieduta dalla figlia Matilde. A questa società fanno capo produzioni
come “Don Matteo”. È stata, poi, citata la Fremantle Media, il cui
titolo di punta in Rai è la soap “Un Posto al Sole”. L’amministratore
delegato della società è Lorenzo Mieli, figlio di Paolo, ex direttore
del Corriere della Sera. La terza azienda è la Publispei, fondata da
Gianni Ravera e ora gestita da Verdiana Bixio, che produce la serie “Un
medico in famiglia”.
L’Andreatta ha aggiunto: “in realtà non
esiste una grande concentrazione di società e negli ultimi 5 anni quelle
che hanno avuto rapporti più stabili con la Rai sono cambiate. Queste
tre- ha specificato- sono quelle che occupano costantemente le prime
posizioni ed è perché sono legate da tempo a titoli di successo per il
pubblico Rai. Le altre società variano a seconda degli anni e delle
serie prodotte”.
A diverse domande non abbiamo avuto ancora
risposte dettagliate ma continueremo ad insistere. Tuttavia stiamo
ottenendo risultati che nessuna Commissione di Vigilanza Rai ha mai
avuto in questi anni: a partire dalla totale pubblicità degli incontri,
alla diffusione degli elenchi delle società che intrattengono rapporti
commerciali e di fornitura con la tv pubblica; dalla pubblicazione degli
stipendi a fasce dei dirigenti a quanto raggiunto oggi.
Un
percorso all'insegna della trasparenza massima è fondamentale quando si
interagisce con chi gestisce oltre un miliardo di euro di risorse
pubbliche: solo in questo modo tuteliamo i cittadini e la stessa Rai.
Non possiamo così non accogliere con favore quanto annunciato dalla
Dott.ssa Andreatta che ci ha assicurato che verranno a breve pubblicate
sul sito di Rai Fiction le linee guida editoriali seguite per la
valutazione dei progetti di fiction.
Una postilla sui costi di
produzione, che negli ultimi tempi sarebbero stati ridotti. Si è passati
da un costo di 750 mila euro per un’ora di girato, a 600 mila euro. Per
i prototipi di tv movie e mini serie, che per ragioni industriali sono
più costosi, si resta intorno ai 750 mila e gli 850 mila euro, dati che,
secondo l’Andreatta, sono inferiori a quelli della tv inglese e in
linea con quelli francesi e tedeschi.
Per la Vigilanza Rai ci
aggiorniamo a domani. Alle ore 14.00 inizierà l’audizione di Antonio
Catricalà che risponderà alle domande commissari sul contratto di
servizio. Mi fa piacere ribadire un ultimo dato: la Commissione è il
luogo istituzionale deputato a garantire la trasparenza dei procedimenti
e della gestione dell’azienda pubblica Rai. Siamo qui per rappresentare
gli interessi dei cittadini che ogni anno versano il canone e sono loro
che dobbiamo tutelare e nessun altro.