Difendere il diritto allo studio, sono circa 250 gli emendamenti al decreto istruzione presentati dal Movimento Cinque Stelle e che di fatto costituisce l’ossatura di una “controriforma” Gelmini.
In una nota, i membri della commissione cultura del Movimento Cinque Stelle, hanno fissato i punti di azione dei loro emendamenti.
Eccoli in sintesi:
Il diritto allo studio è un caposaldo in una società moderna che
vuole costruire una società della Conoscenza e non dell’ignoranza.
Nonostante le sbandierate dichiarazioni del Ministro carrozza e di Letta
dobbiamo innanzitutto fare un operazione di verità. Non ci sono risorse per 2013 ma tutte sul conto finanziario del 2014. Quindi diciamo agli studenti di anticiparsi tutto, ma come fa se proviene da una famiglia indigente?
Per le scuole superiori stiamo parlando di una misura di sostegno allo studio che se consideriamo una spesa pro-capite di 500 euro a studente è una spesa che le famiglie in questo momento non possono sostenere e le risorse sono insufficienti
Le modifiche proposte dal M5S trovano risorse per il 2013 e incrementi per gli anni futuri.
Per gli studenti universitari il fondo sarà
addirittura ridotto rispetto lo scorso anno. Il governo Letta batte
l’epoca dei tagli di Monti perché per gli studenti mancheranno circa 70
milioni complessivamente rispetto al 2012 con il solito gioco che per il
2013 non ci sono fondi ma è tutto sul conto finanziario del 2014. Solo
in Italia esiste la categoria dello studente indigente che è capace di
anticipare le spese universitarie.
La spesa per il Diritto allo Studio in Francia e in Germania supera i 2 miliardi di euro
e anche la Spagna nel 2010-2011 ha speso ben 819 milioni di euro!
Inoltre lo stesso Miur ha registrato che nel 2011/2012 circa 60mila
studenti idonei senza borsa e questa vergogna aumenterà quest’anno
considerando che le risorse sono inferiori agli altri anni a meno che la
maggioranza non deciderà di accogliere gli emendamenti del MoVimento 5
Stelle che riporta lo stanziamento a quello del 2009.