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venerdì 27 settembre 2013

@GiuliaDiVita Berlusconi verrà ricordato come colui che teneva uniti tutti.

Teneva unito ben saldo il suo partito, dei soldati modello che mai mettevano in discussione fatti, parole, intenzioni di chiunque gli orbitasse attorno, nipoti, bambine, mafiosi, capi di stato, lacchè, al limite dell'amor proprio. Anzi no. Annientando totalmente l'amor proprio a fronte di ben più alti privilegi senza meriti, icone di una parte di Italia che purtroppo esiste.

Teneva unito il suo partito "antagonista", studiato a tavolino, capace di apparire coeso solo in antitesi con lui, per fare finta di avere degli avversari con cui misurarsi e uscirne sempre vittorioso, come appunto prescrive il contratto di reclutamento. 
Nessuna lotta, nessuno sfida, nessun ideale li ha mai tenuti insieme e compatti come sa fare lui, Silvio. Nemmeno la voglia di riscatto, se mai l'hanno avuta (marketing a parte). 

Teneva unito un popolo intero davanti alle sue televisioni.

Teneva uniti i ricchi, i benestanti, borghesi, i famosi imprenditori, dipinti oramai come mezzi delinquenti, come se essere imprenditore e "farsi da solo" significasse essere come lui.

E teneva uniti i "morti di fame", locuzione per definire chiunque avesse un reddito tale da non potersi permettere jaguar e gucci, e dall'altra parte i "pidocchi arrinisciuti" ovvero i finto borghesi, quelli che sono esattamente come "i morti di fame" ma si indebitano anche la madre per sembrare quello che non sono, per avere quello che non hanno.

Teneva uniti i cabarettisti italiani e di tutto il mondo, in ogni angolo della terra una tv ha mandato in onda qualche pezzo su di lui, senza bisogno nemmeno di romanzarlo.

Teneva unito il resto del mondo nelle chiacchiere sull'Italia "Mafia, pizza e mandolino" spodestato da "Mafia, munnizza e Berlusconi".

La sola cosa che ha diviso sono gli italiani dalla normalità, anzi dal senso di normalità.

Quando uscirà definitivamente di scena (e non sapremo mai quando accadrà) ci renderemo conto tutti che il problema dell'Italia non è mai stato lui. Ma tutto il resto.
Giulia Di Vita M5S