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giovedì 31 ottobre 2013

La Severino, le quote rosa e le pozzanghere a colazione @ale_dibattista

La Severino, le quote rosa e le pozzanghere a colazione

La Severino, le quote rosa e le pozzanghere a colazione

Ma se un parlamentare depositasse un progetto di legge per proibire il consumo di pozzanghere a colazione cosa pensereste? Ovviamente che si tratta di un idiota perché non ci dovrebbe essere bisogno di una legge per capire che le pozzanghere a colazione non sono il massimo. Basta il buon senso, la consuetudine, l’intelligenza. Beh anche sulla legge Severino dovrebbe valere lo stesso ragionamento. L’incandidabilità/decadenza dei condannati dovrebbe essere un principio etico, un valore, non una legge. Una legge dovrebbe servire per regolare quel che l’etica e il buon senso non riescono a fare. Non è un caso che l’Italia sia un paese dal numero di leggi spropositato. Troppe regole pochi valori. Questo ahimè è un dato di fatto. Siamo un popolo che ha pochi valori, non è tutta responsabilità nostra. E’ la storia che determina le caratteristiche di un popolo. Galeano scrive che: “La Storia è un profeta con lo sguardo rivolto all’indietro: da ciò che fu e contro ciò che fu, annuncia ciò che sarà”. Noi non siamo ancora un popolo. Non siamo popolo perché siamo stati sempre terra di conquista. Barbari, arabi, francesi, spagnoli, normanni, yankess e oggi tecnocrati europei che fanno gli interessi delle banche. Non siamo un popolo perché abbiamo 150 anni di storia. L’Italia è nata l’altro ieri! Prima ne prendiamo consapevolezza e prima troveremo la strada per formarci come cittadini. A febbraio lo tsunami tour a San Giovanni mi commosse perché per la prima volta nella mia vita ho visto un popolo. Niente bandiere, niente appartenenze partitiche, niente ideologie ottenebranti. Solo cittadini, cittadini italiani che, faticosamente, alzavano la testa. E’ una fatica estrema alzare la testa lo so, lo è anche per noi in Parlamento. Non crediate che anche chi tra noi interviene duramente, si prende rischi e libertà, non lo faccia con tonnellate di zavorre culturali addosso. “Oddio, ho paura di dire questa cosa, e se poi mi riprendono, se poi mi cacciano dalla Camera, se uno di Scelta Civica mi tira una scarpa, se i giornali ci scrivono un pezzo contro?”. Sono domande che ci facciamo. A volte le zavorre si buttano via, a volte ci schiacciano. Il nostro è un percorso verso i valori. In un Paese dove esista il valore della meritocrazia le quote rosa sarebbero una follia. Le donne non avrebbero bisogno di nessuna protezione giuridica. Al contrario una tutela eccessiva le discrimina, ne discrimina il valore. “Vai in TV a dirle queste cose”. Ma non è proprio la TV, oggetto invasivo e colonizzatore, che ha impedito l’emancipazione intellettuale necessaria per formarci come popolo, necessaria per farci capire che o si scende in piazza o non c’è nulla da fare? Il percorso è lungo. Siamo cittadini come voi e veniamo presi come voi dagli sconforti, dalla voglia di buttare tutto all’aria, di non avere pensieri, preoccupazioni e responsabilità. Poi vediamo quello che stiamo producendo. Il voto palese in Senato èuna vittoria incredibile per il nostro Paese. Li abbiamo costretti (costretti, non convinti) ad abbracciare un valore, quello della trasparenza, che è decisivo per cambiare le nostre istituzioni. La trasparenza, quella che non ha una pozzanghera, permette ai cittadini di avere strumenti informativi, quindi decisionali, indispensabili. Non è B. il solo problema (anche se è un problema immenso che ancora non abbiamo risolto e che temo non si risolverà soltanto con la decadenza), il problema è l’assenza di uno spirito unitario di popolo. Se ci fosse, nessun manifestante lancerebbe una pietra contro un poliziotto di 20 anni e nessun poliziotto di 20 anni difenderebbe un ladro, un mafioso, uno stupratore della democrazia dai cittadini che ne sono i datori di lavoro. Questa è la strada, lunghissima, ma tutti dobbiamo percorrerne un pezzetto con un testimone in mano. A riveder le stelle!