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sabato 4 gennaio 2014

Si prospetta l'ennesimo regalo alle lobby dei banchieri @OBertorotta


  • Mercoledì in aula arriverà un importante provvedimento, quello su bankitalia. 

    Anche qui il trucco c'è ma non si vede (o almeno tentano di non farlo vedere): si prospetta l'ennesimo regalo alle lobby dei banchieri. 

    Il MoVimento 5 Stelle come sempre non ci sta e darà battaglia su questo fronte. 

    Proviamo a vedere qual'è la situazione, quale la nostra posizione e quali le proposte che abbiamo fatto (e che come sempre ci hanno bocciato).

    Di cosa parliamo:Il capitale della Banca d'Italia, attualmente in larga parte in mano a due grandi gruppi bancari Banca Intesa e Unicredit viene rivalutato e passa da 156.000 euro a 7,5 miliardi, mediante l’utilizzo di parte delle riserve statutarie.



    Perché siamo contrari: Perché vogliono forzare la mano inserendo in un provvedimento urgente una serie di disposizioni che per la loro delicatezza meriterebbero un esame approfondito e sereno, certamente non durante il breve periodo prefestivo. La BDI ha questo assetto dal 1936, perché improvvisamente diventa urgentissimo e deve essere inserito in un decreto? Perché e' un doppio regalo alle banche! Il capitale della BDI aumenta tramite l'uso delle riserve statutarie e che cosa sono queste ultime? Sono parte degli utili accantonati dalla Banca nel corso degli anni. E gli utili della Banca Centrale derivano da un'attività che gli viene assegnata in regime di monopolio dallo Stato, quindi dai cittadini. Quindi i risultati di un attività pubblica, andranno a ingrassare i bilanci di soggetti privati.



    Il secondo regalo deriva dal fatto che mentre fino ad oggi gli utili distribuiti ai privati si sono aggirati intorno ai 70 milioni di euro all’anno, ora con il nuovo sistema di determinazione arriveranno intorno ai 450 milioni all’anno. Meno soldi nelle casse dello Stato da oggi in poi. Perchè in assenza di un reale “mercato delle quote” la stessa Bankitalia ricomprerà con i propri fondi le quote in eccesso dai soggetti che ne detengono più del 3%: INTESA e UNICREDIT in primis!!!



    Si configura un finanziamento della banca centrale alle banche private, maldestramente camuffato indicando che il riacquisto avviene “temporaneamente”. E’ un palese regalo su regalo….Perché rappresenta una completa inversione di rotta rispetto alla legge 262 del 2005 che prevedeva il ritorno delle quote Bankitalia in mano allo Stato per sanare definitivamente l’anomalia di una banca “vigilante” posseduta dai soggetti vigilati. Si è inteso persino escludere la possibilità di compartecipazione di soggetti pubblici al capitale: la Banca d’Italia dovrà essere solo privata! Perché allo stato attuale non c’è alcuna garanzia che il possesso delle quote della nostra banca centrale nazionale resti a soli soggetti italiani o perlomeno europei. Potremmo domani trovarci con una BCN proprietà di banche private cinesi, americane, o comunque di soggetti residenti in paese con interessi contrastanti quelli italiani. La “clausola di italianità” prevista dal Governo è acqua fresca e non tiene in alcun conto le possibili (e probabili) modifiche alla assetto proprietario delle banche. 



    Cosa avevamo proposto con i nostri emendamenti: Sulla questione della PROPRIETÀ’: avevamo prospettato tutte le soluzioni, da un totale possesso pubblico tramite riacquisto di tutte quote da parte del Tesoro, sino alla semplice possibilità di compartecipazione pubblica e privata, mettendo tutti i potenziali soci sullo stesso piano. La decisione della maggioranza è stata SOLO SOCI PRIVATI



    Sulla questione del VALORE delle quote: avevamo previsto una rivalutazione tra gli 1,3 e 1,5 miliardi di euro. Da un lato sarebbe stata una valutazione vicina a quanto prospettato da diversi economisti (Es. Tito Boeri) escludendo quindi che il valore delle quote fosse calcolato come proiezione del valore futuro dei dividendi (Metodo DDM) dato che come già detto, a nostro avviso, soggetti privati non possono vantare diritti su utili derivanti da attività “pubbliche” come quelle svolte dalla banca centrale. Dall’altro avrebbe reso meno oneroso un eventuale “cambio di rotta” che avesse inteso un domani riportare la Banca in mano allo Stato. TOTALE CHIUSURA da parte di Governo e maggioranza. 



    Sulla questione UTILI e MERCATO DELLE QUOTE: avevamo chiesto un abbassamento della percentuale di utile massimo distribuito che si allineasse a quanto oggi viene effettivamente erogato ai soci privati (50 - 70 milioni di euro). Avevamo inoltre escluso che la Banca potesse ricomprare le proprie quote (cosa che probabilmente sarà contestata anche a livello europeo): si preoccupassero i soci privati di trovare acquirenti e creare il mercato.



    Sulla questione “ITALIANITÀ” avevamo previsto una clausola di salvaguardia: laddove il controllo societario dei uno dei partecipanti al capitale fosse passato in mano extra-comunitaria, il diritto di voto delle relative quote sarebbe stato sospeso e le stesse avrebbero dovuto essere cedute ad un soggetto avente i requisiti “territoriali” previsti dalla legge stessa. Paradossalmente il Governo, pur riconoscendo il problema, non ha accolto l’emendamento chiedendo (con velato ricatto) la trasformazione in un inutile Ordine del Giorno e non ha proposto una soluzione propria che pure avremmo valutato.

    STAY TUNED!!!