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venerdì 22 novembre 2013

Infrazione UE all’Italia per aiuti di Stato alle imprese di Chioggia e Venezia @ariannaspessott

nov 21, 2013 Lascia un commento ~ Scritto da Arianna Spessotto

corte-di-giustiziaUna breve premessa. La Commissione Europea ha adito, per la seconda volta, a norma dell’articolo 260 del TFUE, la Corte di Giustizia dell’UE per il mancato recupero, da parte dello Stato italiano, degli aiuti di Stato concessi dall’Italia alle aziende nella zona di Venezia e Chioggia. L’Italia non ha infatti dato esecuzione a una precedente sentenza con cui la Corte UE aveva confermato l’illegittimità di alcuni sgravi degli oneri sociali concessi alle imprese dei territori di Venezia e Chioggia. A questo punto, trattandosi del secondo deferimento che la Commissione UE fa alla Corte di Giustizia per il mancato rispetto di una sentenza precedente, la Commissione ha chiesto alla Corte che vengano comminate delle sanzioni pecuniarie nei confronti dell’Italia. In particolare, la Commissione chiede il pagamento sia di una penalità giornaliera (24 mila euro), sia di una somma forfettaria, come riportato dall’agenzia di stampa.
Ricordiamo che la palma del maggior numero di procedure di infrazione per non aver applicato correttamente la legislazione europea è dell’Italia: a fine 2012 ne restavano aperte 98. Di queste 98 procedure di infrazione, 83 riguardano casi di violazione del diritto europeo e 15 casi riguardano il mancato o ritardato recepimento delle direttive. Le attuali infrazioni riguardano per lo più il settore ambiente.
Bruxelles, 20 nov. (Adnkronos) – La Commissione europea ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia della UE per la mancata esecuzione di una precedente sentenza con cui la Corte confermava che taluni sgravi degli oneri sociali concessi alle imprese dei territori di Venezia e Chioggia costituivano un aiuto di Stato illegale e dovevano essere recuperati dai beneficiari. Il deferimento costituisce il terzo passaggio della procedura d’infrazione della UE. La Commissione era già giunta a questa conclusione nel 1999, formulandola in una decisione. Trattandosi del secondo deferimento per il mancato rispetto di una sentenza precedente, la Commissione ha chiesto alla Corte di giustizia di comminare sanzioni nei confronti dell’Italia. La Commissione propone una mora giornaliera di oltre 24 mila euro moltiplicati per il numero di giorni tra la prima sentenza della Corte e la piena conformità da parte dello Stato membro o la seconda sentenza della Corte, e il pagamento di una penalità decrescente di oltre 187 mila euro per ogni giorno trascorso dalla sentenza fino all’attuazione. L’importo definitivo della penalità di mora giornaliera sarà deciso dalla Corte.