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venerdì 10 gennaio 2014

LEGGE ELETTORALE: UN ALTRO ANNO DI STIPENDIO @luigidimaio

Oggi per la seconda volta in questa legislatura alla Camera, la Legge Elettorale è stata inserita nel calendario dei lavori. Era già successo a Luglio e sappiamo come è finita (scippata e arenata dal Pd in commissione al Senato). Poi noi del Movimento 5 Stelle l'abbiamo riportata alla Camera (con metodi poco ortodossi bloccammo l'aula il giorno dopo la sentenza della corte costituzionale sul Porcellum). E alla fine accettarono la nostra richiesta. 
Attenzione: il fatto che sia calendarizzata l'ultima settimana di gennaio non vuol dire che si discuterà in quella data (anzi è sicuramente impossibile). Anche perché prima della Legge elettorale, nel calendario, ci sono cinque decreti legge del Governo da approvare (un'infinità di emendamenti e votazioni). Insomma, prima di febbraio inoltrato sono sicuro che la Legge elettorale non arriverà in Aula alla Camera (quale testo poi è da vedere). E anche se approvata dovrà andare al Senato. Lì si farà minimo fine marzo (sempre se siamo ottimisti).

Perchè vi racconto questo? Perché mentre tutti i media parleranno di "Legge elettorale in Aula a gennaio", nessuno si è reso conto che con questa mossa i partiti si sono salvati la poltrona e gli stipendi per altri 12 mesi, scongiurando il ritorno alle elezioni a maggio (ultima finestra utile).
Infatti, i tempi per ritornare alle elezioni ci sarebbero solo se si tornasse al Mattarellum (non corretto) del 1993. Inserendo nello stesso testo di legge il ripristino dei vecchi collegi elettorali. Tutte le altre proposte di legge elettorale invece per essere operative, sforerebbero la "dead line" del 10 aprile (ultima data utile per sciogliere le Camere e andare a votare il 25 maggio), in quanto non ci sarebbe tempo per emanare i decreti attuativi (nel 1993 ci vollero 6 mesi per fare quelli del Mattarellum, ma anche in metà tempo sarebbe impossibile).

Peccato che il ritorno al Mattarellum del 1993 lo vogliamo solo noi del M5S, bastano pochi giorni per farlo. E' una sola pagina di Legge, un solo articolo. Invece i partiti hanno iniziato una serie di procedure in commissione, tra audizioni e indagini conoscitive, per perdere tempo e lanciarsi in proposte di legge elettorale che non vedranno operatività prima dell'estate. 

Che ne dica la renziana Boschi che non conosce neanche la mozione Giachetti, noi siamo gli unici coerenti che da sempre stanno votando per il ritorno al Mattarellum (come appunto nella mozione Giachetti, che i renziani non votarono). Abbiamo prodotto anche una proposta di Legge elettorale nostra, a prima firma Toninelli. Ma non pensiamo debba essere approvata da questo parlamento che è moralmente incostituzionale. E' meglio che torniamo all'ultima legge prima del Porcellum, poi il nuovo Parlamento deciderà cosa fare. 

Insomma, tutto quello che vedrete nei prossimi mesi sarà pura finzione. La verità è che questi signori (dal Pd a Forza Italia) si sono assicurati un altro anno di stipendio (durante il semestre europeo che inizia a Maggio non scioglieranno mai le Camere). E non hanno la minima intenzione di andare a votare subito. Fingeranno di combattersi, di essere in disaccordo. Ma il patto di ferro (sui soldi) è già stato siglato. 

Dobbiamo trovare il modo di fargli saltare il banco. Stay Tuned.