- Se fossi una giornalista io oggi avendo la possibilità di porre delle domande al presidente del consiglio (con delega alla famiglia!!) e al vice ministro del Lavoro con delega alle Pari Opportunità avrei chiesto almeno questo:1. Perchè l'avete chiamato "decreto contro il #femminicidio" e poi avete inserito norme sui notav, province, industria pirotecnica, ecc...?2. Il tema del femminicidio che, come dite, è fondamentale non valeva un intero decreto dedicato solo a questo?3. Perchè, se il parlamento aveva ratificato la Convenzione di Istanbul che indica un percorso ben preciso da seguire suddiviso in fasi, nel decreto invece avete cominciato proprio dalla fine, ovvero dalla repressione?4. Avete coinvolto e interpellato le associazioni del settore? Che vi hanno detto?5. Ci sono le coperture per l'applicazione della Convenzione di Istanbul? Quali sono?6. Se, come dite voi, altri Paesi europei si accingono a ratificare la Convenzione di Istanbul questa diventerà operativa, l'Italia è pronta per passare ai fatti? A che punto siamo?7. Visto che le donne e le bambine versano ancora in condizioni di "non parità" nonostante siamo definiti un Paese evoluto...perchè non è stato nominato il nuovo ministro per le Pari Opportunità? E perchè la delega alla famiglia non è stata affidata a chi può occuparsene adeguatamente?8. Presidente Letta, in qualità di responsabile delle politiche sulla famiglia che ovviamente riguardano da vicino la condizione della donna, che cosa ha fatto finora?9. Nel decreto missioni prevedete il rifinanziamento delle missioni di guerra, questo come collima con la necessità di finanziare anche i programmi di cooperazione internazionale in tema di donne, contrasto alla violenza ed emancipazione femminile?10. Quando sarà possibile avere il piano di azione contro la violenza sulle donne di cui all'art. 5 del decreto cosiddetto sul femminicidio?
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