Carla Ruocco
Come è possibile che la nostra Nazione, una delle maggiori potenze industriali mondiali, stia precipitando verso una crisi quasi inarrestabile?!
Ci sono molteplici fattori internazionali, ma il nemico principale della nostra economia è del tutto interno, è da ricercare in una classe politica che definire inetta e incapace è quasi riduttivo.
Invece di risanare le casse dello Stato con la razionalizzazione delle spese, il Governo chiede ai cittadini sacrifici sempre maggiori con un inasprimento generale della tassazione, ottenendo l’effetto perverso di deprimere l’economia, abbattendo inoltre il gettito complessivo delle entrate tributarie.
Ultima perla di incompetenza, la Google Tax di Boccia.
Vi ricordate di lui?! Mesi fa era convinto che con gli F35 si potevano spegnere gli incendi boschivi. Pensate un po’…
Senza perderci in analisi lunghissime e non affrontabili compiutamente in poche righe, basta analizzare quanto avviene a Roma da oltre un decennio.
Una serie di opere inutili, costose e quasi mai finite, hanno portato il comune di Roma al commissariamento, svuotato le casse dello Stato, sottraendo importanti risorse economiche altrimenti destinabili a investimenti produttivi, istruzione, ricerca scientifica, sanità e assistenza sociale.
Lunedì 23, il Governo ha inserito nella Legge di Stabilità un finanziamento di ulteriori 100 milioni di euro, per una delle opere più inutili partorite dalla mente perversa della follia amministrativa di Roma Capitale, la così detta “Nuvola” di Fuksas , una sala-auditorium che alla fine dovrebbe superare il costo di 400 milioni di euro.
Le amministrazioni di Sinistra e Destra che si sono alternate nella Capitale in questi ultimi anni sono state accomunate da una scellerata politica di Grandi Opere.
Ne elenco alcune, la Città dello Sport di Calatrava, incompiuta e balzata da 60 a 660 milioni di euro.
La linea C della metropolitana, incompiuta e costi stimati aumentati da due a 6 miliardi di euro.
Tutte queste opere hanno delle costanti comuni; affidate nella progettazione ai così detti Archistar, hanno tempi di realizzazione lunghissimi e sono incompiute, hanno costi preventivati di completamento spaventosi, più del costo paventato per il ponte sullo Stretto di Messina.
Sono opere altamente impattanti sull'ambiente, portano scarsa ricaduta occupazionale, tagliano fuori quasi del tutto i piccoli imprenditori romani e hanno indebitato la città per 22 miliardi di euro, un debito di 4000 euro per abitante, per opere non finite!!!
Figuratevi i costi finali….
E tutto questo per favorire le grandi ditte appaltatrici in mano ai soliti nomi.
Il M5S si batte e si batterà affinché questo sistema perverso e malato venga spezzato.
Teniamo i piedi ben saldi a terra, non abbiamo la testa tra le nuvole!!