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venerdì 8 agosto 2014

Le riforme: ma quali ?


PETROCELLI (M5S). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PETROCELLI (M5S). Signor Presidente, la ringrazio di avermi dato la parola.

Senatori e senatrici, sinceramente mi aspettavo che oggi il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, arrivasse nell'Aula del Senato, magari giusto in tempo per appuntarsi sul petto la medaglietta di salvatore della Patria.
In questo momento il Movimento 5 Stelle non intende parlare né al Governo né a un Presidente del Consiglio che per settimane è andato in TV a farsi bello, presentandosi come l'uomo del dialogo, e poi, in quest'Aula, si è sempre rifiutato di venire e confrontarsi con noi. Alla faccia del confronto!
Noi vogliamo parlare agli italiani, gli unici veri interlocutori a cui dobbiamo rendere conto del lavoro che facciamo in quest'Aula, gli unici a cui sentiamo di dover spiegare quello che sta accadendo in questi giorni neri per la democrazia e per il Paese. Questa triste storia comincia con la bufala di un'emergenza che non c'é.
Renzi ci ha detto che servono le riforme per far ripartire il Paese e che, fra tutte, la più urgente, urgentissima, era la riforma della Costituzione! Ma, cari italiani, davvero non potevamo sopravvivere senza questa riforma? Davvero la sera, quando tornate a casa e vi girate nel letto senza riuscire a prendere sonno, voi pensate alla riforma della Costituzione? Quando arrivano le bollette, ogni mese sempre più alte, e non sapete come pagarle, anche in quel momento voi pensate alla riforma della Costituzione? (Applausi dal Gruppo M5S).Quando non potete fare una TAC velocemente, perché dal privato costa centinaia di euro, e allora, pazienti, vi mettete in liste di attesa lunghe anche qualche anno, è alla Costituzione che date la colpa? Ditecelo, perché se è così, noi non abbiamo capito niente e vi chiediamo scusa.
Ma se anche voi avete qualche perplessità sul fatto che, fra le priorità che servono a questo Paese per rialzarsi e rimettersi in moto, forse c'era qualcosa di più importante che cambiare la Carta costituzionale, allora sappiate che non siete i soli a pensarlo. Visto che ci vogliono far credere che senza riforma non mangiamo, e noi senza pane non ci vogliamo rimanere, allora parliamone.
Renzi ci racconta che con questa riforma si tagliano finalmente i costi della politica. Ma se voleva davvero dare un colpo alla casta e tagliare sul serio sprechi e ingiustizie che oggi non possiamo più tollerare, poteva accogliere almeno i nostri suggerimenti. Gli abbiamo chiesto di cogliere l'occasione per tagliare il numero di tutti i parlamentari, anche dei deputati, ma Renzi ha detto: no. Gli abbiamo chiesto di mettere un tetto massimo ai loro stipendi. Il Movimento 5 Stelle l'indennità se l'è già dimezzata, sia alla Camera che al Senato. Ma non basta, bisogna che lo facciano tutti i parlamentari della Repubblica, ma Renzi ha detto: no. Gli abbiamo chiesto di togliere i vitalizi ai parlamentari condannati, ma Renzi ha detto: no.
Ci ha annunciato che il nuovo Senato sarà meno costoso, ma anche questa è una bufala, perché i nuovi senatori godranno di tutti i benefici della casta: rimborsi spese, viaggi pagati, alberghi a Roma, stipendi dei collaboratori.
In questo nuovo Senato - è giusto che lo sappiate, cittadini - gli italiani non potranno più mettere becco. Sarò più brutale: i cittadini non potranno più eleggere i senatori. Il diritto di voto viene scippato loro per darlo ai segretari di partito: saranno loro a nominare i futuri senatori, scegliendoli tra i sindaci e i consiglieri regionali. Sì, avete capito bene, cittadini: quei consiglieri regionali di cui avete tanto sentito parlare perché si compravano le mutande (i signori) e il reggiseno (le signorine), con i vostri soldi; quelli delle inchieste sulle spese pazze e i rimborsi truccati (Applausi dal Gruppo M5S),quelli che hanno mangiato a mani basse, finché si poteva, dal Trentino alla Basilicata.
Il Movimento 5 Stelle ha chiesto un Parlamento pulito, dove i condannati non possano entrare. Renzi, invece, questi signori se li porta in Senato e dà loro pure l'immunità, lo scudo, nel caso la giustizia volesse ficcare il naso in cose che non la dovrebbero riguardare.
Con le nostre proposte per un nuovo Senato davvero economico, davvero democratico e davvero pulito, pensavamo di poterci confrontare con Renzi e con il Governo, ma così invece non è stato. I nostri 200 emendamenti sono stati tutti bocciati. In Aula la colonna sonora che ha accompagnato le votazioni della riforma è stata sempre la stessa: bocciato, bocciato, bocciato, bocciato. Nessuna delle nostre proposte è stata approvata. 
E allora dov'è il dialogo? Chi l'ha visto il confronto? In quest'Aula abbiamo visto solo un Ministro che twitta e dispensa sorrisi verso i banchi di Forza Italia, una maggioranza che ha il coraggio di votare contro il Governo solo quando c'è il voto segreto e un Presidente del Senato che ha impedito alle opposizioni di esprimersi pienamente, perché bisognava fare in fretta, nemmeno stessimo votando la lista della spesa. Qui, invece, parliamo della Costituzione: quanto di più importante e sacro esiste per le istituzioni.
Invece questa riforma della Costituzione l'avete voluta votare in fretta e furia. E perché? Solo per permettere a Renzi di farsi, magari, un selfie con l'Aula del Senato alle spalle e dire su Twitter quant'è figo? Quando ormai tutto era deciso, quando il nostro ruolo di opposizione era definitivamente svilito, abbiamo deciso di uscire dall'Aula, e l'abbiamo fatto anche per richiamare l'attenzione sulle vere priorità del Paese, che in questo momento non sono le riforme istituzionali. (Applausi dal Gruppo M5S).

Il Paese oggi chiede risposte serie e concrete alla crisi economica e alla mancanza di lavoro, e le chiede per le imprese, per le famiglie, per le grandi e piccole imprese ferme al palo da anni. Per questo il Movimento 5 Stelle aveva chiesto di portare in Aula subito i provvedimenti economici. Questi andavano discussi con urgenza, non la finta riforma del Senato! E questo, cari senatrici e senatori, non è ostruzionismo, questo è senso di responsabilità, quel senso di responsabilità che manca al Presidente del Consiglio.
Renzi pensava di incantare gli italiani con la storia degli 80 euro. Poi, tre giorni fa, per prima Confcommercio ha svelato che questi 80 euro non hanno cambiato di una virgola la situazione del Paese, perché i consumi sono fermi e i risparmi non sono cresciuti, l'economia non si è ripresa. Gli 80 euro che rimettono in moto l'Italia sono un'altra bufala venuta fuori dal fantamondo di Renzi. Renzi ha fallito!
L'ISTAT, poi, ha fatto una fotografia impietosa di questo povero Paese: il PIL è sceso dello 0,2 per cento e dello 0,3 su base annua: un risultato del genere non si aveva da 14 anni. Non c'è slide propagandistica che tenga, presidente Renzi: siamo impantanati in una recessione tecnica. E invece lei e il suo ministro Padoan dicevate che la crescita sarebbe stata intorno al più 0,8 per cento a fine 2014. Un errore che agli italiani costa 17 miliardi di euro. Renzi, hai fallito! (Applausi dal Gruppo M5S)
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Il tasso di disoccupazione giovanile oggi è del 43,7 per cento, il più alto degli ultimi dieci anni, ma i provvedimenti sul lavoro sono chiusi in un cassetto, rinviati a settembre, perché in questo momento è più importante twittare sulla riforma del Senato, un Senato senza più poteri ma con gli stessi costi di sempre. Renzi, hai fallito! (Applausi dal Gruppo M5S).
E nessuno ci venga a dire che le cose vanno così in tutta Europa, perché sappiamo benissimo che persino Paesi che hanno attraversato una crisi più profonda della nostra oggi sono in ripresa. Renzi, anche qui, hai fallito! (Applausi dal Gruppo M5S).

Solo a pensare, cari colleghi, a quello che accadrà in autunno, francamente, mi vengono i brividi. Renzi e Padoan continuano a dire che non servirà una manovra lacrime e sangue, ma come possono mentire così spudoratamente? Come affronteranno un debito pubblico che dall'inizio dell'anno è aumentato di 96 miliardi, con una crescita del 4,7 per cento?

Per correggere i conti serviranno forse 20-25 miliardi. Secondo voi, cittadini, questi soldi dove li andranno a prendere? Taglieranno le pensioni d'oro dei grandi manager? Tasseranno i grandi patrimoni? Niente di tutto ciò. Ecco quello che faranno: toccheranno di nuovo le pensioni minime, toccheranno i conti correnti degli italiani con un prelievo forzoso, aumenteranno i ticket, le tasse scolastiche, taglieranno fondi alla sanità pubblica e alla scuola. Quello che gli ultimi Governi hanno fatto sempre.

Cari italiani, davanti agli occhi di tutti c'è che questo Governo ha fallito. Se questa maggioranza avesse la schiena dritta, se non fosse ricattata da un Governo incapace ma arrogante, se questa classe politica fosse migliore del Paese che rappresenta, allora il da farsi sarebbe chiaro a tutti: anche voi, cittadini, sfiducereste questo Governo. Il Movimento 5 Stelle questo Governo lo ha già sfiduciato e lo sfiducia anche oggi.

Prima di concludere, cari colleghi, Presidenza, vi comunico che consegnerò la parte restante del testo, che avevo intenzione di leggere e che consiste in un documento contenente centinaia di e-mail, che sono arrivate in queste settimane nella casella di posta di tutti i senatori: le e-mail che contengono gli emendamenti che gli italiani avrebbero voluto inserire nella riforma costituzionale. Il potere, infatti, appartiene al popolo e non al Governo ed al Presidente del Consiglio! (Il senatore Petrocelli si reca al banco della Presidenza per consegnare agli Uffici il documento. Tutti i senatori del Gruppo M5S abbandonano l'Aula).