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mercoledì 16 ottobre 2013

Non ho mai «nascosto» i miei redditi. @vitocrimi


Psssst... oggi abbiamo lavorato gratis per Il Fatto... non ditelo a nessuno!

Nell'articolo "Redditi M5S, uno su due li nasconde", pubblicato in data odierna su "Il Fatto Quotidiano", la giornalista Paola Zanca inserisce il mio nome fra i parlamentari del Movimento 5 Stelle che si sarebbero «ben guardati dal firmare» il via libera alla pubblicazione online, sui siti di Camera e Senato, dei propri patrimoni, e dunque etichettati come «reticenti».


Falso, sin dal titolo che accompagna l'articolo. Non ho mai «nascosto» i miei redditi. Il 13 giugno 2013 ho consegnato personalmente, presso l'Ufficio Anagrafe Patrimoniale del Senato della Repubblica, il modulo per la richiesta di diffusione online della mia situazione patrimoniale (nell'immagine, la ricevuta).
Il fatto che tale documentazione a tutt'oggi non sia ancora stata pubblicata in rete è dovuto alla mancanza del modello UNICO, il cui termine per la presentazione in via telematica era fissato al 30 settembre. A breve, dunque (con tempi pur sempre soggetti alla macchina burocratica ed informatica del Senato), sarà possibile consultare online anche la mia dichiarazione dei redditi.

Ricordo, inoltre, che il sottoscritto ha provveduto a rendere pubblici il proprio stato patrimoniale e la propria dichiarazione dei redditi nell'ambito dell'iniziativa "Riparte il Futuro" ( http://www.riparteilfuturo.it/politici/vito-claudio-crimi/ ), promossa dall'associazione Libera di Don Ciotti. Era il mese di gennaio, ben prima delle elezioni, e a scriverne era proprio Il Fatto Quotidiano ( http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/16/elezioni-e-corruzione-libera-lancia-campagna-sui-candidati-trasparenti/471577/ ). Benché l'obbligo della pubblicazione non fosse previsto da alcuna normativa, la 'trasparenza' per noi era già un dovere.
Le circostanze sopra riportate ritengo siano comuni anche agli altri parlamentari citati nell'articolo in veste di «reticenti».

Bene, questi sono i FATTI. Quelli che avrebbe dovuto riscontrare la giornalista prima di scrivere il falso. Invece abbiamo dovuto constatarli noi, al fine di pubblicare precisazioni, smentite e repliche, per rispedire al mittente la menzogna. Ci siamo ritrovati a fare noi i "giornalisti", quelli che prima di scrivere dovrebbero verificare le fonti. Forse il tempo che abbiamo dedicato a formulare questa smentita avremmo potuto impiegarlo più proficuamente per fare ciò per cui siamo stati eletti, lavorare in Parlamento.

A riveder le stelle!
Vito

Ps
Ad ogni modo, anticipo la pubblicazione della mia dichiarazione dei redditi, specificando che lo stato patrimoniale è rimasto invariato rispetto a quello pubblicato nell'ambito della già citata iniziativa "Riparte il Futuro":