Psssst... oggi abbiamo lavorato gratis per Il Fatto... non ditelo a nessuno!
Nell'articolo "Redditi M5S, uno su due li nasconde", pubblicato in data
odierna su "Il Fatto Quotidiano", la giornalista Paola Zanca inserisce
il mio nome fra i parlamentari del Movimento 5 Stelle che si sarebbero
«ben guardati dal firmare» il via libera alla pubblicazione online, sui
siti di Camera e Senato, dei propri patrimoni, e dunque etichettati come «reticenti».
Falso, sin dal titolo che accompagna l'articolo. Non ho mai «nascosto» i
miei redditi. Il 13 giugno 2013 ho consegnato personalmente, presso
l'Ufficio Anagrafe Patrimoniale del Senato della Repubblica, il modulo
per la richiesta di diffusione online della mia situazione patrimoniale
(nell'immagine, la ricevuta).
Il fatto che tale documentazione a
tutt'oggi non sia ancora stata pubblicata in rete è dovuto alla mancanza
del modello UNICO, il cui termine per la presentazione in via
telematica era fissato al 30 settembre. A breve, dunque (con tempi pur
sempre soggetti alla macchina burocratica ed informatica del Senato),
sarà possibile consultare online anche la mia dichiarazione dei redditi.
Ricordo, inoltre, che il sottoscritto ha provveduto a rendere pubblici
il proprio stato patrimoniale e la propria dichiarazione dei redditi
nell'ambito dell'iniziativa "Riparte il Futuro" ( http:// www.riparteilfuturo.it/ politici/ vito-claudio-crimi/
), promossa dall'associazione Libera di Don Ciotti. Era il mese di
gennaio, ben prima delle elezioni, e a scriverne era proprio Il Fatto
Quotidiano ( http:// www.ilfattoquotidiano.it/ 2013/01/16/ elezioni-e-corruzione-liber a-lancia-campagna-sui-cand idati-trasparenti/471577/ ). Benché l'obbligo della pubblicazione non fosse previsto da alcuna normativa, la 'trasparenza' per noi era già un dovere.
Le circostanze sopra riportate ritengo siano comuni anche agli altri parlamentari citati nell'articolo in veste di «reticenti».
Bene, questi sono i FATTI. Quelli che avrebbe dovuto riscontrare la
giornalista prima di scrivere il falso. Invece abbiamo dovuto
constatarli noi, al fine di pubblicare precisazioni, smentite e
repliche, per rispedire al mittente la menzogna. Ci siamo ritrovati a
fare noi i "giornalisti", quelli che prima di scrivere dovrebbero
verificare le fonti. Forse il tempo che abbiamo dedicato a formulare
questa smentita avremmo potuto impiegarlo più proficuamente per fare ciò
per cui siamo stati eletti, lavorare in Parlamento.
A riveder le stelle!
Vito
Ps
Ad ogni modo, anticipo la pubblicazione della mia dichiarazione dei
redditi, specificando che lo stato patrimoniale è rimasto invariato
rispetto a quello pubblicato nell'ambito della già citata iniziativa
"Riparte il Futuro":