Oggi
sono intervenuto sul ddl 813 relativo alle riforme costituzionali.
Ma
l'insistente e fastidioso brusio di alcuni senatori mi ha innervosito ed
indotto a terminare anticipatamente le mie riflessioni.
Tanto ragionavo
della necessità di rigenerare la politica attraverso il risveglio di
una coscienza morale vigile e profonda, ed in aula ben pochi potevano
comprendere ciò.
Volevo citare tanti, importanti e non, italiani
che hanno dato risalto all'inclusivita' della nostra carta, fondata
sulla centralità del parlamento, cioè di un'istituzione assembleare in
cui ci si auto-educa a parlare, ma anche e soprattutto a far ascoltare.
Non
son riuscito a fare ciò perché intorno a me, fra i pochi presenti,
pochissimi erano quelli che ascoltavano. Perché sprecar fiato allora?
È con amarezza che scrivo questa riflessione. Se non c'è ascolto, non
c'è vincolo di socialità, non c'è trama di solidarietà, le diversità
sono erette a barriere invalicabili.
E poi si mettono a cambiare la costituzione.....bah!