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martedì 29 ottobre 2013

@sergiopuglia Ci stiamo allontanando dal principio di uguaglianza e di gran lunga!



Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 131 del 23/10/2013

Testo integrale dell'intervento del senatore Puglia nella discussione generale del disegno di legge n. 1107 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, recante disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici)

<<Perché interessarsi, anzi avere a cuore, le condizioni di vita dal proprio popolo?

Lascio alla sensibilità di ciascuno la risposta (anche se vi confesso mi piacerebbe leggere la risposta di alcuni, o forse no!)

Le condizioni di vita dei propri cittadini rientrano nel concetto più grande di sistema delle politiche sociali dove ciascun membro ha diritto alla cittadinanza sociale, ossia tutti sono uguali in rapporto ai diritti e doveri dei quali ogni essere umano è dotato, anzi dovrebbe essere dotato.

Da qui discende il principio di uguaglianza e contemporaneamente di cittadino appartenente ad una comunità.

Ciascuno è tenuto a concorrere alle spese pubbliche in ragione della propria capacità contributiva. E qualcuno potrebbe pensare: "allora io che concorro più degli altri mi sento più appartenente alla comunità rispetto ad un altro con minore capacità di contribuire", o addirittura: "mi sento più uguale degli altri".

Non vedo sorridere. Eppure se analizziamo bene, quest'ultimo concetto lo ritroviamo nelle parole di qualche condannato penalmente per evasione fiscale: "ho contribuito talmente tanto....", 
Ed aggiungo: "che magari la legge per te dovrebbe essere più uguale degli altri!!".

Se passa tale infausto principio decade tutto l'impianto dei diritti fondamentali di uguaglianza.

E lo Stato sociale, la sicurezza sociale è la promanazione dei principi di uguaglianza.

L'aiuto a chi ha bisogno, a chi sta ancora indietro, è ciò che una comunità deve avere a mente, a cui deve aspirare. Uno Stato che continua a togliere ai deboli per dare ai forti non è una comunità ma uno Stato-casta-partitocratico. Non è una comunità.

Nella scorsa legislatura PD, PDL e UDC hanno commesso il più grande e scellerato errore che la storia dell'Italia abbia visto: l'inserimento in Costituzione del pareggio di bilancio, più conosciuto con l'anglicismo fiscal compact. Non siamo soli ad affermarlo, prima di noi ci sono altre «personcine»: Arrow, premio Nobel per l'economia nel 1972; Diamond, economista specializzato in politiche di sicurezza sociale; Sharpe, premio Nobel per l'economia nel 1990; Maskin, premio Nobel per l'economia nel 2007; Soiow, premio Nobel per l'economia nel 1987; infine Krugman, premio Nobel per l'economia 2008, il quale segnalava che «L'inserimento in Costituzione del vincolo di pareggio del bilancio può portare alla dissoluzione dello stato sociale».

Ci stiamo allontanando dal principio di uguaglianza e di gran lunga!

E allora perché avere a cuore, le condizioni di vita del proprio popolo? Perché in primis è scritto nelle leggi della natura! Poi è dovere di uno Stato diventare comunità e rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese (comma secondo, articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana).

C'è dell'altro che avete fatto: una riforma pensionistica senza anima! Ed ora vi tocca mettere dei rattoppi mal messi.

Nel provvedimento viene finalmente rifinanziata la Cassa integrazione in deroga, bene, più che bene. Ma c'è una cosa che qualcuno non sa: lì fuori ci sono migliaia di famiglie di lavoratori che ancora aspettano di vedersi pagate le Casse integrazioni in deroga dei mesi passati. Il Governo (Ministero del lavoro e Ministero dell'economia) non ha ancora emesso i dovuti decreti attuativi che servono per attuare le vecchie CIG in deroga.

Ed allora di chi è la colpa della fame del nostro popolo?

Mi viene in mente prepotentemente la frase del premio Nobel per l'economia Krugman: «L'inserimento in Costituzione del vincolo di pareggio del bilancio può portare alla dissoluzione dello stato sociale» !

Ed io, fin tanto ci siete ancora voi qui dentro, vedo sempre più il realizzarsi di questo presagio.

Per l'amor del popolo italiano, andatevene!>>