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martedì 1 luglio 2014

La bellezza del cambiare opinione

Dal Facebook di Alessandro Di Battista


"La bellezza del cambiare opinione"

Il Giornale dopo avermi attaccato descrivendomi come un pazzo che vuole vietare le bistecche per legge oggi pubblica una mia foto con in mano una testa di un bovino. Quella foto me la scattarono in Bolivia 4 o 5 anni fa. All’epoca stavo viaggiando per “studiare” gli stili di vita e il comportamento delle popolazioni indigene.
Nelle comunità native uccidere una vacca o un maiale è una festa e, quello che per loro è un rito sacro, li spinge a consumare del tutto l’animale macellato.
Per questo nei mercati si vendono teste di bovini e io ho avuto la colpa imperdonabile di scattarmi una foto così proprio perché colpito dal fatto, inusuale nella nostra cultura, che si consumasse anche la testa dell'animale ucciso.

Il Giornale si guarda bene da scrivere un pezzo sul deputato di Forza Italia Luigi Cesaro, l’autista di Raffaele Cutolo (il fondatore della Nuova Camorra Organizzata) o sui patti sanciti dal suo padrone Berlusconi e “Cosa Nostra”. 

Però scava nel mio passato fino a scovare questa foto gravissima. Intendiamoci, oggi quella foto non la scatterei proprio perché come tanti ho fatto un percorso che mi ha portato a informarmi e riflettere sulle conseguenze del nostro modo di allevare, trasportare e consumare carne.

Mai avrei immaginato le conseguenze dell’abuso di carne (non del consumo ma dell’abuso) in termini economici, di impoverimento del pianeta e di inquinamento. Studiando, leggendo e viaggiando grazie a Dio si cambia e si comprende meglio il mondo a cominciare dall’importanza (e dall'impatto su noi stessi e sul pianeta) della nostra alimentazione.

L’agricoltura di sussistenza e l’allevamento di sussistenza non hanno mai fatto danni. I contadini (che sono spesso anche piccoli allevatori) al contrario degli allevamenti intensivi, non contribuiscono al surriscaldamento del pianeta.

Oggi provo una pena per un bovino macellato che prima, ai tempi della foto, non provavo (forse perché non me ne rendevo conto). 

Tuttavia ancor di più della loro morte mi fa male il modo in cui "vivono" negli allevamenti intensivi. Oltretutto, lo ripeto, gli allevamenti intensivi sono in gran parte responsabili dell’effetto serra e delle conseguenze che ne derivano (desertificazione della terra, abbandono delle campagne, crescita di fenomeni criminali nelle periferie urbane, aumento dei flussi migratori).

Sono molto contento che nonostante le polemiche si inizi, anche grazie a Il Giornale (continuate così) a trattare certe tematiche che sono fondamentali per il nostro futuro e per la vita del pianeta.


A riveder le stelle!